martedì 26 aprile 2016

Iniziative sul contenimento della spesa pubblica... News #1


All'interno delle iniziative in tema di contenimento della spesa pubblica e miglioramento dell'attività amministrativa e di regolamentazione delle attività comunali.

I consiglieri comunali Guglielmino, Gibilisco, Montesanto, Amantia, Marino e Sapienza, rendono noto alla cittadinanza e agli addetti ai lavori che in data 22.04.2016 con nota prot. n. 11757 è stat presentato un Atto di Indirizzo Urgente, da inserire come punto prioritario al primo consiglio utile, finalizzato al contenimento della spesa pubblica nello specifico al risparmio di circa 50.000 euro/annui (cinquantamila) per l’Ente e al miglioramento delle attività politiche e amministrative.
La Mozione presentata chiede al sindaco di contenere la spesa pubblica incaricando due consiglieri comunali alla carica di assessore così come previsto all’art.4 comma 2 della legge elettorale n.6 del 5.4.11 della regione Siciliana.
Il grande lavoro svolto dai sottoscritti consiglieri comunali, si prefigge di far considerare al sindaco questa possibilità di contenimento della spesa pubblica, considerato soprattutto che l'attività amministrativa dell'ente negli ultimi due anni non è stata per niente proficua, anzi assolutamente disastrosa.



domenica 17 aprile 2016

Ecco perchè votare al referendum

Referendum No Triv 17 aprile: per cosa si andrà a votare ? Vi spiego in modo semplice e chiaro i PRO e i CONTRO del referendum sulletrivellazioni in mare e i motivi per cui si può decidere di votare SI, preferire il NO, oppure astenersi.

Il 17 aprile 2016, con il referendum No Triv promosso da 9 Regioni (Basilicata, Puglia, Marche, Calabria, Campania, Sardegna, Veneto, Liguria e Molise), i cittadini italiani maggiorenni in possesso di tessera elettorale saranno chiamati alle urne per dire SI o NO in materia di trivellazioni nei nostri mari e, più precisamente, per decidere o meno l’abrogazione del comma 17 dell’art. 6, relativo al DdL n. 152 del 3 aprile 2006 sulle normative ambientali.
A pochi giorni dal referendum, però, anche se i sondaggi propendono per la vittoria del SI, tante persone non sanno cosa votare, sia perché si tratta di un argomento complesso su cui c’è poca informazione, sia perché le ragioni stanno da entrambe le parti.
Per arrivare a domenica 17 aprile ben informati e consapevoli su cosa e come votare, bisogna capire cosa succederà nel caso in cui vincesse il SI e cosa comporterebbe, invece, la vittoria del NO. Ecco perché abbiamo deciso di analizzare i pro e i contro del referendum del 17 e saperne di più sull’abrogazione della norma che regola le trivellazioni nei nostri mari.
Votare SI al referendum No Triv, spiegano le associazioni ambientaliste, il Movimento 5 Stelle e i più attenti alle tematiche ambientali, è una scelta ambientalista e sostenibile, oltre che un monito al Governo per investire di più sulle energie rinnovabili.
Anche lo schieramento del NO, cioè dei contrari al referendum, ha le sue ragioni. In particolare la Cgil nazionale e il comitato “Ottimisti e razionali” guidato da Gianfranco Borghini, ex deputato del PC e poi del PdS, spiegano che la vittoria del NO eviterebbe ingenti perdite per quanto riguarda investimenti e posti di lavoro e che le verità sul fronte inquinamento e disastro ambientale sono altre da quelle che ci vengono raccontate.
E a tal proposito, potete leggere questo articolo: Referendum sulle trivellazioni: le ragioni del NO spiegate da Giovanni Esentato.

Trivelle in Italia: cosa propone il referendum No Triv?

La normativa vigente riguardo l’estrazione di idrocarburi fossili al largo delle coste italiane prevede che le attività possano proseguire fino all’esaurimento del giacimento, senza alcuna scadenza.
Il referendum No-Triv propone “l’abrogazione della norma che concede di protrarre le concessioni per estrarre idrocarburi entro 12 miglia dalla costa italiana fino alla vita utile del giacimento. Se il referendum approverà l’abrogazione (vittoria del Sì), le concessioni giungeranno alla scadenza prevista”. Si vuole quindi limitare la durata delle concessioni alla loro scadenza naturale, evitare proroghe e obbligare le società petrolifere a smantellare le piattaforme che, con il passare del tempo, diventano vecchie e fragili, quindi meno resistenti alle tempeste.
Il referendum del 17 aprile non va, quindi, a modificare la possibilità di compiere nuove trivellazioni oltre le 12 miglia, e nemmeno la possibilità di cercare e sfruttare nuovi giacimenti sulla terraferma. La vittoria del SI andrà a impedire lo sfruttamento degli impianti esistenti una volta scadute le concessioni. Ora che abbiamo visto per cosa siamo chiamati a votare, capiamo più a fondo vantaggi e svantaggi del SI e del NO.

Referendum trivelle: perché votare SI

Chi è a favore del referendum, quindi del Sì, chiama in causa la questione ambientale e i rischi idrogeologici: le trivellazioni comportano effetti negativi sull’ecosistema terra-mare, sulla tutela della biodiversità e della pesca, e sullasicurezza del territorio.
Il report dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca) pubblicato da Greenpeace mostra come tra il 2012 e il 2014 l’inquinamento dovuto all’attività dei 130 impianti attualmente funzionanti in Italia abbia superato i livelli stabiliti dalla legge.
Il settore ittico è messo a rischio: le compagnie petrolifere hanno offerto qualche indennità a fronte di un ridimensionamento della pesca, ma oltre al fatto che esistono 13mila imbarcazioni e famiglie intere che vivono di quest’attività, latutela delle specie ittiche nei nostri mari non ha prezzo. 
Anche il Polesine e la zona del delta del Po hanno risentito degli effetti negativi dell’estrazione di idrocarburi, che ha contribuito all’abbassamento del territorio di circa 2 metri a partire dagli anni ‘80.
Inoltre, mantenere in piedi lo sfruttamento di energie fossili in Italia non solo è rischioso, ma anche inutile“La ricchezza del nostro Paese non è il petrolio”, si legge sul sito di Greenpeace, e i dati lo confermano. Se in Italia dovessimo affidarci alle riserve sotto i nostri fondali, avremmo la quantità di petrolio necessaria a coprire solo 2 mesi di consumi nazionali, e meno di 6 mesi per quanto riguarda il gas. Continuare a trivellare i mari non ridurrebbe la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero, tanto più che il petrolio estratto in Italia non appartiene alla nazione ma alle compagnie petrolifere.
Tuttavia i promotori del referendum trivelle sottolineano che non si tratta solo di un problema ambientale, ma anche di un voto “politico”. Votare SI significherebbe dare un forte segnale al governo sulla volontà di smettere di sfruttare ancora i combustibili fossili e di incentivare l’investimento nelle fonti di energia rinnovabili.

Referendum trivelle: perché votare NO

Il comitato “Ottimisti e razionali”, che difende le ragioni del NO, sostiene che continuare l’estrazione di gas e petrolio in Italia limiti, invece, l’inquinamento. Infatti l’Italia, estraendo sul suo territorio circa il 10% degli idrocarburi che utilizza, ha evitato negli anni il transito sulle coste italiane di centinaia di petroliere.
Un altro importante chiarimento sui motivi del NO arriva da Giovanni Esentato, giornalista e segretario di AISI (Associazione Imprese Subacquee Italiane), che tra le altre cose spiega che in 60 anni di attività “estrattiva” le strutture offshore italiane non hanno mai causato alcun incidente “inquinante”.
Il fronte dei “trivellatori” ha un altro alleato: la Cgil nazionale, che si distacca quindi dalla posizione presa dalla sezione lucana del sindacato. Il segretario nazionale dei chimici della Cgil Emilio Miceli sostiene che votare No tuteli gli investimenti nel settore petrolifero e il mantenimento di migliaia di posti di lavoro. Secondo i dati, infatti, solo nella provincia di Ravenna circa settemila persone sono impiegate nel settore dell’offshore. Inoltre, anche se dovesse vincere il SI, le estrazioni nell’Adriatico continuerebbero a essere fatte da Grecia, Croazia e Montenegro (che arriverebbero a estrarre il gas anche dai pozzi italiani mediante la tecnica della perforazione obliqua).
La Cgil della Basilicata invece, non può essere a favore del NO visto che lo sfruttamento della Val D’Agri, che ospita i più grandi giacimenti di idrocarburi d’Europa su terraferma, è stato oggetto di aspre polemiche e proteste per il fatto che le trivellazioni non hanno portato alcun beneficio alla regione, né in termini di occupazione né di royalties.
I sostenitori del No criticano inoltre l’aspetto politico del referendum. Lungi dall’essere un mezzo legittimo con cui le Regioni chiedono maggiori sforzi nelle energie rinnovabili, il referendum sarebbe lo strumento per far pressione sul governo in seguito all’approvazione di riforme che hanno tolto loro molte autonomie e competenze, anche in materia energetica.

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mercoledì 13 maggio 2015

Lettera aperta al Sindaco di Mascalucia

                                                

 

Il consigliere comunale Andrea Guglielmino, spiega al sindaco le motivazioni, dopo le continue delusioni in campo amministrativo e politico.


Considerato che le lacune di codesta amministrazione mettono in evidenza una diffusa insoddisfazione tra tutta la cittadinanza, e che già sono trascorsi circa due anni dall’insediamento di questo consesso civico, stanco delle continue delusioni in campo amministrativo, laddòve ero entusiasta di sentirmi parte attiva e non passiva dei processi decisionali soprattuto considerato il mio personale successo elettorale.

Con la presente voglio fare riferimento al programma elettorale condiviso con il sindaco, che ad oggi non si è ancora realizzato in nessuna delle sue parti, e quindi 

intendo abbandonare l’attuale gruppo di maggioranza ( Mascalucia in Azione) in cui ho militato sino ad oggi, ringraziando i miei colleghi di avermi sopportato, nel rispetto delle competenze attribuite e nel principio della collaborazione, così come voglio ringraziare sindaco e amministratori attuali.

È Importante, (caro Signor Sindaco), poter rispondere ai bisogni delle persone e delle famiglie, soprattutto a quelli più disagiati, ed è cio che mi propongo di fare sin d’ora. 

Sarò a disposizione di tutta la cittadinanza cosi’ come ho fatto sino ad oggi nella legalità e nella trasparenza,quindi continuerò a segnalare i problemi di persone e famiglie che per vergogna e dignità non si rivolgono alle istituzioni per affrontare e risolvere le loro difficoltà.

Per tutto questo mi dichiaro indipendente, continuando sempre con il mio impegno a lavorare per la colletività e per la mia città, 

Mascalucia!

 

 


martedì 24 febbraio 2015

PARTECIPAZIONE VI ASSEMBLEA NAZIONALE ANCI GIOVANI

Andrea Guglielmino giovane consigliere comunale del Comune di Mascalucia ha partecipato alla  VI ASSEMBLEA ANCI GIOVANI. 

Guglielmino rappresentante dei comuni che fanno parte dell'area metropolitana di catania, ha preso parte all’appuntamento annuale in cui gli amministratori under 35 dei Comuni italiani si ritrovano per discutere del proprio ruolo, soprattutto del futuro prossimo.

  


L’assemblea, che si è svolta giorno 20 e 21 all’Auditorium Gaber di Milano, ha affrontato temi di stretta attualità dell’azione amministrativa: dalle smart city all’Esposizione universale EXPO. passando per quel ricambio generazionale che ha animato il dibattito pre-assembleare a testimonianza della grande voglia di far cambiare passo al Paese.
I temi portanti della due giorni sono stati lo sviluppo urbano con al centro l’ambiente e lo sviluppo sostenibile delle città, le soluzioni innovative legate alle smart city e al programma europeo dell’Urbact III che prenderà il via da quest’anno.

Altro tema trattato è stato il welfare, con approfondimenti sulla social innovation e una riflessione sui sistemi di stato sociale presenti in Italia e in Europa, con le tante ricadute dal punto di vista dell’occupazione giovanile, anch’essa interessata da finanziamenti e progetti europei. Alla convention hanno partecipato più di 400 giovani amministratori, oltre a sindaci di grandi città ed esponenti politici.


mercoledì 19 novembre 2014

L' ATTENZIONE SI PONE SULLA FAMIGLIA

LA mia proposta che sarà discussa in consiglio comunale che pone attenzione fondamentale sulla FAMIGLIA.

Premesso che:

- qualsiasi iniziativa che vada nella direzione delle politiche per la famiglia e della famiglia, per essere veramente tale, deve partire dal concetto fondamentale che la famiglia è una risorsa vitale per la società e costituisce il tessuto fondamentale della realtà locale;

- le innumerevoli funzioni che la famiglia svolge per la società sono infatti in gran parte fondamentali ed insostituibili, a partire dalla nascita e formazione della persona, al suo sviluppo armonico e alla sua educazione ai valori civili, alle funzioni di cura, di accoglienza e di solidarietà;

- la situazione di sofferenza della famiglia in Italia e nelle nostre realtà locali è ormai evidente, come risulta dai diversi indicatori statistici e sociali;

- risulta quindi necessario intervenire tempestivamente con misure significative per favorire la nascita e la vita delle famiglie, per evitare che la situazione di crisi attuale o un suo futuro aggravarsi comportino conseguenze insostenibili per la persona, per la società, oltre che per i costi sociali che ne conseguiranno;


Considerato che:

- il nostro Comune non può ignorare la necessità e l’opportunità di intervenire per la promozione e il riconoscimento delle funzioni della famiglia;

- il costante aumento delle funzioni attribuite all’amministrazione comunale in un’ottica di decentramento comporta una sempre maggiore area di intervento e responsabilità;

- l’ente locale può intervenire nei confronti della famiglia in diversi settori che direttamente ed indirettamente ne influenzano la vita, come servizi, tariffe e tasse;

- a livello locale è possibile praticare la forma della sperimentazione, progettare interventi innovativi, studiati sulle reali esigenze delle famiglie, con la possibilità di monitorarli e quindi modificarli e correggerli anche in tempi brevi;

- è opportuno riconoscere la necessità di coordinare gli interventi che localmente si compiono da parte dei diversi enti locali, oltre che dal privato e dal privato sociale;

- È fondamentale passare da un’impostazione di tipo assistenziale e di intervento sulle patologie a una politica di prevenzione e promozione indirizzando maggiore attenzione alle famiglie deboli e in difficoltà;

- Occorre tenere presente che l’ente pubblico si deve prendere in carico il compito propositivo di stimolo e di promozione culturale nei confronti della famiglia per farle riscoprire il proprio fondamentale ruolo educativo e di soggetto sociale, e per trasformarla da semplice fruitrice passiva a protagonista attiva nella vita della nostra città;

- Occorre coinvolgere e favorire le creazioni delle reti informali di solidarietà e di servizi delle famiglie all’interno delle periferie, l’attività delle associazioni e del volontariato, lo sviluppo dei meccanismi di raccordo tra operatori formali ed informali;

- è utile monitorare costantemente l’evoluzione della società e delle famiglie e l’efficacia degli interventi a livello territoriale per riorganizzare tempestivamente le politiche familiari.


Si impegna il Sindaco e la Giunta a:


-         far si che il nostro Comune operi per la promozione di una cultura della famiglia, con il fine di sollecitare le stesse a riscoprire il proprio fondamentale ruolo educativo e sociale e di riproporre ai giovani l’importanza e il valore della scelta familiare, mediante messaggi e interventi di diverso genere (manifesti, spot, interventi e concorsi nelle scuole, messaggi di augurio del  Sindaco alle nuove famiglie il giorno del loro matrimonio, progetti specifici, ecc.);

-         costituire una Consulta Comunale della Famiglia, che deve disporre di supporto organizzativo adeguato (sale comunali, supporto amministrativo, ecc.), anche al fine di coinvolgere le famiglie, in particolare nelle forme associate e auto-organizzative, nei procedimenti amministrativi che le coinvolgono;

-         attuare un sostegno attivo della maternità in condizioni di disagio, istituendo un fondo comunale per l’erogazione di un contributo economico in caso di parto alle donne che non usufruiscono dei trattamenti di maternità;

-         prevedere forme di sostegno economico per le gravidanze a rischio, rapportato alle maggiori spese da sostenersi per i ticket sanitari tenendo conto del reddito familiare;

-         rendere disponibili strutture residenziali destinate all’accoglienza temporanea di madri in difficoltà, anche mediante convenzioni con forme associative del settore o famiglie disposte a dare accoglienza;

-         verificare la possibilità di prevedere agevolazioni in materia di oneri di urbanizzazione e di costo delle aree per chi costruisce riservando una quota alloggi da destinare alla locazione o alla futura vendita a favore di giovani coppie;

-         favorire la predisposizione di abitazioni che tengano conto degli spazi necessari ad una famiglia “allargata”, che si prende cura dei genitori o parenti anziani;

-         sviluppare le iniziative a favore della soluzione del problema casa per giovani coppie, come mutui prima casa;

-         dare anche alcune semplici indicazioni per gli interventi nel campo dell’urbanistica, dell’arredo e dell’ambiente, in quanto spesso gli interventi in tale ambito non prendono in considerazione gli aspetti della vita familiare: le necessità dei bambini, dei loro genitori, degli anziani e dei disabili, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la cura e l’ampliamento degli spazi di verde pubblico attrezzato, l’inserimento di panchine, fontanelle, segnaletica e altro arredo nelle piazze, perchè diventino luogo di socializzazione e di incontro tra le famiglie e le giovani generazioni.


                                                                           Andrea Guglielmino






mercoledì 5 febbraio 2014

Rodeo in Parlamento durante il voto sul decreto Imu-Bankitalia!

Sembra di essere in un rodeo in Parlamento durante il voto sul decreto Imu-BankItalia. A lato,ecco, le immagini sconcertarti sul terribile scontro avvenuto nelle Aule di Montecitorio pochi giorni fa, conseguentemente alla votazione in Parlamento del decreto legge sulla “privatizzazione” di Bankitalia e contestualmente  sulla cancellazione della seconda rata  IMU.
Meritevole di riflessione  è stata anche la cosiddetta “ghigliottina” , procedura consistente nel  taglio dei tempi discussione, inserendo  comunque ai voti il provvedimento sulla conversione del Decreto IMU-Bankitalia.
La decisione di Laura Boldrini,Presidente della Camera, di troncare il dibattito con la “ghigliottina” rappresenta, quindi,  una prima assoluta nella storia della Repubblica: i Grillini sembrano perdere letteralmente le staffe, offendendo  le deputate del Pd con frasi irripetibili, occupando le aule delle Commissioni parlamentari e chiedendo l’impeachment per Napolitano.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lancia un appello disperato per il ritorno alla serenità istituzionale in seguito all’ostruzionismo sul decreto Imu-Bankitalia, agli atti di violenza del Movimento 5 Stelle e sulla richiesta di impeachment nei suoi confronti. Sarà dunque mai possibile un futuro democratico senza violenza neanche dinnanzi alla disperazione?! 
Claudia Barresi





martedì 4 febbraio 2014

ERSU CATANIA: CORSI DI INFORMATICA

ERSU CATANIA: CORSI DI INFORMATICA

Ecdl Core, relativa alle conoscenze informatiche di base
Ecdl Advanced, relativa all’utilizzo evoluto delle principali applicazioni office automation.

Le lezioni si svolgeranno, secondo calendari prestabiliti e in aula informatica attrezzata, a cura dell’Università di Catania, tramite il proprio centro servizi CEA (Centro per i sistemi di elaborazione e le applicazioni scientifiche e didattiche), presso le seguenti sedi:
- Polo didattico “G. Virlinzi”, in via Roccaromana n. 43/45, presso il Dipartimento di Giurisprudenza;
- Polo didattico di Palazzo Fortuna in corso delle Provincie n. 36, presso il Dipartimento di Economia e Impresa.
L’Ersu si riserva la possibilità di modificare per esigenze organizzative la sede del corso indicata dallo studente.

Possono partecipare gli studenti iscritti - previo versamento della tassa sul diritto allo studio - presso l’Università degli Studi di Catania, nonché gli iscritti presso le Istituzioni Afam (L. 508/99) di competenza territoriale dell’Ersu di Catania in possesso dei requisiti previsti per l’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio.

I partecipanti devono avere un indicatore economico Iseeu non superiore ad € 25.000,00. Per Iseeu si intende l’indicatore della condizione economica dello studente calcolato secondo i criteri previsti dal Dlgs 109/98 e dal bando di concorso per borse di studio dell’Ersu del corrente anno accademico.

Gli studenti che intendono partecipare ai corsi dovranno presentare, nei giorni e orari di ricevimento dello sportello dell’Ufficio per le Attività Culturali dell’ERSU di via Etnea, 570 Catania, richiesta di prenotazione ad uno delle due tipologie di corso utilizzando l’apposito modulo predisposto dall’Ente (scaricabile anche dal sito dell’Ente, www.ersucatania.it ). Alla richiesta si dovranno allegare: valida attestazione Iseeu oppure attestazione Isee con relativa Dichiarazione Sostitutiva Unica (D.lgs. 109/98), documento di identità e codice fiscale

Verrà predisposto un unico elenco di richiedenti per entrambi le tipologie di corso richieste e verrà utilizzato l’ordine cronologico di prenotazione dei richiedenti, se in regola con il versamento della quota di iscrizione, fino alla concorrenza dei posti in dotazione. In caso di eventuale rinuncia si procederà a scorrere l’elenco dei richiedenti.

Al momento della consegna della richiesta di prenotazione si potrà prendere conoscenza della posizione nell’elenco dei richiedenti e, previa autorizzazione da parte dell’Ufficio, si potrà effettuare il versamento della quota di partecipazione presso qualunque agenzia dell’Istituto Bancario Unicredit sul conto corrente dell’ERSU Catania - cod. IBAN: IT85C 02008 16917 000102338237 , indicando come causale “Iscrizione a corsi di informatica 2013/2014”.

La ricevuta del versamento della quota di partecipazione dovrà essere consegnata allo sportello dell’Ufficio; in mancanza della documentazione richiesta si procederà a nuova assegnazione secondo l’ordine di prenotazione. In caso di rinuncia la quota potrà essere rimborsata solo se la richiesta sarà fatta pervenire entro 3 mesi dalla data di chiusura delle prenotazioni.

La quota di partecipazione a carico degli studenti è di :
€ 50 = per coloro che hanno un Iseeu fino al valore di € 20.728,00, previsto per la partecipazione al concorso per le borse di studio dell’Ersu del corrente anno accademico;

€ 100 = per coloro che hanno un Iseeu superiore al suddetto limite di € 20.728,00 e comunque non oltre € 25.000,00.

I partecipanti che intendono ottenere la certificazione Ecdl dovranno inoltre farsi carico di acquistare le skills card e gli esami necessari. Successivamente, potranno ottenere il rimborso di € 120 da parte dell’Ersu a condizione che abbiamo raggiunto almeno l’80% delle presenze alle lezioni e che abbiano completato il percorso di certificazione Ecdl, presso l’Università degli Studi di Catania o presso altre strutture pubbliche abilitate, entro 12 mesi dalla fine del corso.

Nel caso di eventuali residui posti non assegnati per mancanza di richiedenti in possesso dei requisiti economici indicati potrà essere consentita la partecipazione - sempre secondo l’ordine cronologico di prenotazione - di studenti con Iseeu superiore a € 25.000,00 e per questi la quota di partecipazione è di € 240, fermo restando che non sarà operato alcun rimborso per la skills card e per gli esami.

Le prenotazioni si riceveranno negli orari di sportello a partire dal 10/02/2014 e fino al 14/03/2014.
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